giovedì 14 marzo 2013

Storia Medioevale: la metamorfosi del mondo romano e la fine dell’impero in Occidente (sec. III-V)


Nei due secoli che precedettero la caduta dell’Impero romano d’Occidente (476) si realizza quella che è stata definita “rivoluzione tardo romana”. Verso il 200 l’Impero Romano si estendeva su tutto il Mediterraneo, a ovest in Europa Occidentale e in Britannia, a est fino in Mesopotamia, e aveva una popolazione di circa 50 mila abitanti. Terminato il periodo delle guerre di conquista, l’Impero del III secolo doveva fare i conti con le minacce esterne dei Barbari (balbettanti che non conoscevano il greco. Quando i greci capirono che esistevano popoli ugualmente civilizzati anche se non capivano il greco, il termine cambiò connotazione e iniziò a significare semplicemente stranieri). Roma reagì costruendo mura difensive, il governo centrale si occupò di riorganizzare l’esercito e di inasprire la pressione fiscale per sostenere le spese di guerra. L’aristocrazia senatoria, la classe che in quel momento governava l’Impero insieme all’imperatore, fu sostituita o integrata dalla classe militare anche proveniente dai ceti meno elevati (ricambio sociale, una nuova società di liberti, figli di liberti o di pastori). Si tratta sicuramente di un periodo di crisi, le invasioni barbariche diventano sempre più frequenti, Roma viene saccheggiata dai Visigoti (410) e dai Vandali (455), l’esercito acquista sempre più potere e sono i soldati che eleggono imperatore il loro comandante, elementi germanici si infiltrano nell’esercito ormai, l’aumento delle tasse aveva stremato la popolazione e provocato una vera crisi economica. Nel 476 l’Impero è lacerato da conflitti interni ed esterni, Odoacre depone l’ultimo imperatore romano Romolo Augustolo e di fatto segna la fine dell’impero Occidentale. La capitale si sposta a Costantinopoli nel 330, Costantino.

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